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DICTIONNAIRE INSOLITE DE LA NORVÈGE

Libri di viaggio

Alzino la mano quanti fra voi, a sentir nominare la Norvegia, l’hanno sempre collegata alla triade fiordi-neve-salmone. Certo, non che questi aspetti non la caratterizzano… Ma vi siete mai chiesti cosa ci sia al di là dei fiordi, sotto la neve, oltre al salmone? Se sì, troverete parecchie risposte in un delizioso libricino edito da Cosmopole, “Dictionnaire insolite de la Norvège” scritto da Ingrid Van Houdenhove e Simon Descamps (purtroppo per i non francesisti, il libro non è disponibile in altre lingue!).

Come si evince dal titolo, si tratta di un piccolo dizionario – quindi diviso per lemmi in ordine alfabetico – delle curiosità riguardanti la Norvegia… Eccone una piccola selezione senza troppi spoiler:

Alcool: Ahimé, amanti dell’alcol, la legge norvegese vi rende la vita difficile! Se volete acquistare vino o una birra con una gradazione superiore ai 4,7°C dovrete recarvi al Vinmonopolet, una rete di negozi di Stato che ha il monopolio della distribuzione dell’alcol, ma non più tardi delle 18. i prezzi vengono poi gonfiati dalle tasse… se nonostante tutto riuscite ad accontentarvi di birre leggerissime ( 2°C o poco più), non bevete in un luogo pubblico: è severamente vietato. Detto questo: skål! (cincin!)

Cibo: Sarebbe fin troppo semplice pensare che l’alimento più consumato dai norvegesi sia il salmone… e in effetti così è. Ma il piatto più amato del paese, ci informano Ingrid e Simon, non ha nulla a che vedere con le tradizioni nordiche: si tratta Infatti della Grandiosa, una marca di pizza surgelata la cui ricetta originale del 1980 ( che prevede una guarnizione a base di ciccioli, peperoni e jarlsberg, un formaggio norvegese simile all’emmental) vende 24 milioni di pezzi l’anno ed è consumata soprattutto nel weekend. La grandiosa è talmente amata che è stata creata addirittura una suoneria per cellulare dall’altisonante nome Respekt til Grandiosa (Rispetto per la Grandiosa). E chi si aspettava che anche i nachos godessero di grande popolarità? Vengono serviti ovunque, sia come snack che come piatto principale, accompagnati da formaggio grattugiato o rømme, panna acida (in puro stile norvegese).

Graffette: cosa c’entrano con la Norvegia? Ebbene, pare siano state inventate da Johan Vaaler, uno studente di Oslo, all’inizio del ventesimo secolo. In questo campo, la rivalità con l’Inghilterra, dove un oggetto simile pare fosse già in commercio all’epoca, è ancora molto forte!

Parolacce: da questo punto di vista resterete delusi: la lingua norvegese non dà particolare soddisfazione In merito. Le 2 imprecazioni più diffuse, faen e helvete ( più o meno corrispondono all’inglese fuck e hell), vengono raramente utilizzate nei confronti delle persone – i norvegesi, si sa, hanno un carattere stoico…

Russ: no, non si tratta di immigrati russi, come la parola lascerebbe intendere, bensì di maturandi festaioli che celebrano la loro partenza per l’università fra la metà di aprile e il 17 maggio, giorno della festa nazionale… un po’ come i nostri 100 giorni alla maturità. In questo caso troviamo sfide varie da portare a termine, dalle più innocue (parlare con la bocca piena di dolci o passare una notte in bianco) alle più trasgressive (bere un’intera bottiglia di alcolici in un determinato periodo di tempo o avere rapporti con un certo numero di partner). Di solito questi eccessi vengono considerati come ragazzate e “perdonati” senza pensarci troppo su sia dai genitori che dalle autorità (che, non dimentichiamolo, sono stati russ anche loro!)

Ingrid e Simon concludono il dizionario con un’interessante selezione di libri, film e album musicali suggeriti a chi volesse approfondire ancor di più la cultura norvegese. Insomma: un piccolo compendio spiegato con chiarezza e tanta ironia! Siete pronti a prenotare il primo volo disponibile per Oslo?

Ingrid Van Houdenhove e Simon Descamps, edizioni Cosmopole, 2018

Testo di Cate Tassinari

No, il fatto è che qui il sole non splende; il sole norvegese è una luna, una lanterna che mette in grado i Norvegesi di distinguere il nero dal bianco.

“Misteri”, Knut Hamsun
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