Fanzine

Mit Liebe und Tod

Fanzine * Emilia Romagna * 1994

Mit Liebe und Tod… Con Amore e Morte. Le maiuscole in tedesco con i sostantivi sono obbligatorie, in italiano no, ma per due parole così cardinali nell’esistenza umana lo diventano. Le vicende che caratterizzarono quell’anno 1994 del resto lo dimostrarono. Certo, irrimediabilmente pervasi dal dualismo esistenziale Eros-Thanatos, eravamo tutti quanti per natura condotti ad una visione romantica del mondo. Ma, specie per ciò che mi riguardò di persona, non poteva essere altrimenti.

Avevo già da mesi iniziato una fitta produzione poetica, sulla scia di sentimenti travolgenti e a tratti pure autolesionisti: il bisogno di scrivere, di rendere pubbliche le passioni interiori che occupavano quasi clandestinamente il mio cervello sovraffollato di pensieri pericolosi, era così pressante che doveva trovare uno sfogo, un luogo in cui crogiolarsi beato, conscio di essere degno di nota. Fu così, che, insieme ad alcuni compagni di ventura, donammo vita a questa creatura. Da oltre un anno e mezzo seguivamo la cosiddetta “scena gotica” italiana, cosa che ci portò a conoscenza diretta, e spesso approfondita ed amicale, di alcuni artisti ed esponenti che gravitavano attorno alla stessa: nel primo numero della nostra “rivista” (fanzine, si chiamava questo genere di pubblicazioni amatoriali) sono infatti presenti contributi, perlopiù sotto forme di intervista, di bands già amiche e che abbiamo amato. Quell’anno 1994 segnò anche l’inizio di un’intensa attività di organizzazione di concerti, prima a Ferrara, poi a Modena, dapprima coinvolgendo bands italiane, ma presto allargando il raggio fino ad ingaggiare gruppi tedeschi (sul primo numero di Mit Liebe und Tod troverete già i resoconti dei primi concerti organizzati fino a giugno 1994), in particolare alcuni portavoce di quella ondata, molto in voga in quel periodo, denominata Neue Deutsche Todeskunst (Nuova “arte della morte” tedesca).

Guardando indietro di venticinque anni – un quarto di secolo… – la nostalgia è soprattutto a un periodo in cui i fermenti sociali erano diversi: ai concerti trovavi sempre e dovunque gente, gente che ascoltava la musica e non era lì solo per bere e chiacchierare dei cavoli loro. Non avevamo internet, ma comunicavamo molto più efficacemente, tanto che i ritrovi settimanali, e spesso anche infrasettimanali, anche piuttosto distanti, pullulavano sempre di amici, pronti a percorrere centinaia di chilometri per ritrovarsi, seguendo una sorta di rituale. Soprattutto, esistevano trasmissione e condivisione di cultura: i nostri “idoli” di allora avevano sempre qualcosa di importante e non banale da dire. Da quel “movimento” nacquero così le basi per generare e sviluppare l’idea creativa che portò alla realizzazione del progetto Autunna et sa Rose, la messa in musica di tutte quelle istanze che già parecchi mesi prima avevano iniziato a manifestarsi e che avevano dato origine alla produzione poetica.

Saverio Tesolato (Autunna et sa Rose)

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