• Pensieri sparsi

    In cima alla montagna

    L’ultima onda non si ferma, non si è mai fermata, nonostante tutto. Riprendiamo le nostre pubblicazioni con questa poesia gentilmente concessaci dall’aquilano Ugo Capezzali: poeta, musicista ed attore del quale vi parleremo presto. Per ora lasciamo che siano i suoi pensieri a parlare per noi. Buona lettura e buone emozioni a tutti. Traiettorie d’aquilea ricamare l’azzurrocome un lenzuolo infinito.Con o senza il mio sguardo.Suona il ventolui suonasui tasti sparpagliati del creato.Non lo tange platea.E al fiume nel suo lettodi pace e scintillenon serve riposare.Né venire dipinto. Sento da qualche parte il pesodi zavorre d’uomocome un ronzioa voler battere il tempoe descrivere, afferrare, battezzarescintille e ricami.E recensire il vento.Nonon c’è silenzio…

  • Arcobaleni

    Non solo arcobaleni

    Questo blog è, in sostanza, un blog che crea cultura. La cultura non è solo un piacere, ma anche qualcosa che può aprire le nostre menti e cambiare i rapporti che intratteniamo col mondo che ci circonda. Ed è questo il motivo per cui sono stata invitata a parlare con voi. Sono una persona nella cui vita l’attivismo ha un ruolo molto importante. E oggi vi parlo della comunità LGBT+.Anche chi di voi è poco informato in merito avrà visto in TV o magari per le strade della propria città le immagini di un Pride. E forse avete faticato a capire perché quelle persone ballavano e gridavano vestite in modo…

  • Senza categoria

    Videomusic: viaggio musicale di una generazione di sognatori

    Avevo scritto questo articolo nel mio vecchio blog, quello che ho mandato in pensione e che ora è visibile solamente a me. Lo stavo rileggendo in questi giorni e mi sono detta: ma perchè non parlarne su The Last Wave? Del resto noi che scriviamo su queste pagine virtuali facciamo parte di quella generazione di sognatori. E quindi… voilà. A differenza dei tempi moderni, in cui la musica è a portata di chiunque grazie a piattaforme del calibro di Youtube, Soundcloud, Spotify et simila, negli anni Ottanta se volevi scoprire nuovi gruppi o le ultime novità dei tuoi artisti preferiti avevi quattro opzioni: – la radio – i juke box…

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  • Comunicati

    Internet è cambiato

    Qualche settimana fa siamo venuti a conoscenza di un movimento molto interessante al quale anche noi di The Last Wave vogliamo associarci in prima linea. Riportiamo di seguito la traduzione – il più fedele possibile – del manifesto scritto da Sadgrl (trovate a questo link la versione originale) la quale ci ha permesso di procedere con la divulgazione dello stesso nella nostra lingua madre. E’ sorprendente come molte persone identifichino la parola “Internet” con “social media”. E’ un po’ come avere accesso ogni giorno a milioni di libri all’interno della Biblioteca di Alessandria ma essere interessati soltanto a ciò di cui le persone stanno parlando nell’atrio. Internet inizialmente era:– un…

  • On the road

    妖怪ストリート ~ Youkai Street

    Kioto, Giappone La leggenda, come viene raccontata oggi, sembra aver avuto origine durante l’epoca Heian, tra il 794 e il 1185. Di certo si sa che è successo a Kyoto, dopo quel brutto episodio con il principe Sawara, le epidemie e tutto il resto (ne parleremo un’altra volta). Sembra probabile che fosse a ridosso del setsubun primaverile, quale occasione migliore per ripulire casa dalle cose vecchie, se non l’arrivo della primavera? È qui che nasce il problema. Gli oggetti vogliono davvero essere buttati via? Un ombrello, per quanto rotto e inutilizzabile, non si sentirebbe triste, vedendosi gettare via tra la spazzatura? Dopo aver servito e tenuto asciutto il suo proprietario…

  • Pensieri sparsi

    Perchè nel 2020 dobbiamo ancora scrivere lettere?

    Viviamo nell’era digitale, fatta di pensieri frenetici, informazioni lette di sfuggita (e spesso travisate), preferiamo inviare un meme su Whatsapp piuttosto che trascorrere un poco di tempo a chiacchierare con una persona che, magari, non vediamo o sentiamo da tempo. A volte, però, tutto questo non basta. Stiamo rischiando di perdere del tutto la parte più vera e profonda che ci appartiene: quella legata ai sentimenti. Proviamo a fermarci un attimo e riflettere. Quando è stata l’ultima volta che abbiamo espresso felicità, gratitudine, rabbia, timore o cordoglio nei confronti di qualcuno a cui teniamo? E come lo abbiamo fatto? Ci stiamo abituando all’idea che “less is better”. Se, in alcuni…

  • Racconti

    Cosa c’è che non va?

    “Cosa c’è che non va?” Questa frase sembrò risuonare nella mia testa come la voce di un naufrago in mare, smarrita fra le onde dei miei pensieri. Rabbia, desiderio di non essere in un piccolo e merdoso pub di periferia, una copia senza stile di un vero pub inglese. La birra stava lì a fissarmi e quella voce – la voce del mio miglior amico – mi apparve lontana e atona, finchè non si ripresentò una seconda volta, come a rompere un incanto. “Allora cosa c’è che non va? Su parla è da un’ ora che siamo qui e non hai nemmeno detto una parola.” Questo mi diceva osservandomi coi…

  • Fanzine

    Mit Liebe und Tod

    Fanzine * Emilia Romagna * 1994 Mit Liebe und Tod… Con Amore e Morte. Le maiuscole in tedesco con i sostantivi sono obbligatorie, in italiano no, ma per due parole così cardinali nell’esistenza umana lo diventano. Le vicende che caratterizzarono quell’anno 1994 del resto lo dimostrarono. Certo, irrimediabilmente pervasi dal dualismo esistenziale Eros-Thanatos, eravamo tutti quanti per natura condotti ad una visione romantica del mondo. Ma, specie per ciò che mi riguardò di persona, non poteva essere altrimenti. Avevo già da mesi iniziato una fitta produzione poetica, sulla scia di sentimenti travolgenti e a tratti pure autolesionisti: il bisogno di scrivere, di rendere pubbliche le passioni interiori che occupavano quasi…

  • Racconti

    Rita la janara

    Come sempre, scendere dal mercantile rappresentava la punizione dei sensi, come se Dio in persona volesse ricordarmi che appartenevo agli uomini, e non ai pesci. Per la seconda volta mi accingevo ad affondare i piedi in quella sabbia straniera, mentre un interprete amalfitano, mezzosangue, il secondo ufficiale Peck, la cui madre era dell’entroterra, provava a comprendere il dialetto dell’isola su cui ero approdato. Il Capitano Berkley non ci spiegava mai di questa sosta, ma era il capitano, in fin dei conti, e non ci restava che attendere ancora un poco l’aria di casa per sottostare alla sua voglia di donnacce foriane. “Foriane”, sì. La storia che voglio raccontarvi ha come…