On the road

Quinta da Regaleira

Sintra, Portogallo

Lord Byron aveva paragonato Sintra a “un glorioso Eden”. Nei Lusiadi, il poeta Luiz de Camões aveva parlato delle naiadi che ne abitavano gli stagni e i ruscelli. Dal Castelo dos Mouros, le cui mura seguono l’andamento irregolare delle colline, si dominano il centro abitato e fitti boschi, tra cui si scorgono, di tanto in tanto, palazzi sontuosi e ville antiche.

António Augusto Carvalho Monteiro era nato in Brasile da genitori portoghesi nel 1848, aveva studiato legge a Coimbra, ma i suoi interessi spaziavano tra altre numerose discipline. Avido collezionista di opere di Camões, si occupò di entomologia, ma anche di botanica, ornitologia e occultismo.

Dovendo scegliere un luogo in cui costruire una dimora sfarzosa che coniugasse i suoi interessi e, perché no, le sue stranezze, la scelta ricadde proprio su Sintra, piccolo centro a una trentina di chilometri da Lisbona, in bilico tra i boschi della Serra de Sintra e la costa atlantica. Tradizionale luogo di villeggiatura dell’alta società, il Palácio da Pena voluto da Ferdinando II era una tra le stravaganti dimore nei dintorni di Sintra, ma sarebbe ingiusto liquidare la Quinta de Regaleira come stravagante, senza capire quali fossero le reali intenzioni di Carvalho Monteiro. Nel 1893 aveva acquistato i 4 ettari della tenuta da Alfred Allen, commerciante di Porto e padre di Ermelinda baronessa di Regaleira, da cui il nome della proprietà che, nonostante la cessione, verrà mantenuto. Ottenuto il terreno, Carvalho Monteiro si rivolse all’italiano Luigi Manini per la progettazione della dimora. Suo coetaneo, prima di trasferirsi in Portogallo Manini aveva frequentato l’Accademia di Brera e lavorato come assistente di Carlo Ferrario, insegnante e scenografo della Scala. Durante i suoi anni in Portogallo Manini si era occupato di teatro e pittura, oltre che di architettura. La sfida della Quinta non si limitava alla progettazione della villa in sé, ma nel riuscire a realizzare la visione mistica di Carvalho Monteiro.

Manini vi si dedicò tra il 1904 e il 1910, integrando stili diversi, tra cui rinascimentale, romanico e tardo gotico portoghese, lo stile manuelino del Monastero dos Jerónimos di Lisbona, per capirci.

Il risultato non deluse. Come voluto da Carvalho Monteiro, tutto nella sua Arcadia stava a simboleggiare qualcosa, per l’osservatore che sapesse dove guardare e come interpretare ciò che aveva di fronte. La Quinta intera era il percorso iniziatico alle arti occulte di cui Carvalho Monteiro era appassionato. Tra i passaggi più “accessibili” c’è probabilmente la passeggiata delle statue greco-romane, la Loggia de Pisões, dove ogni neofita può riconoscere le divinità e intuirne facilmente il ruolo, specialmente in chiave di connessione tra natura e piano spirituale. Tra i figuranti vi sono Fortuna, Orfeo, Afrodite, Flora, Cerere, Pan, Dionisio, Ermes e Vulcano, ognuno a rappresentare un elemento naturale primevo e, naturalmente, Ermes in veste di messaggero tra il piano naturale e quello ultraterreno.

Poco più avanti c’è un primo lago. L’acqua ha, come ci si può aspettare, un ruolo primario. Nel parco ci sono le fonti dell’Abbondanza e dell’Ibis e, più spettacolari, la Grotta del Labirinto e il Lago dla Cascata. A bilanciare la presenza dell’acqua, numerose grotte accentuano l’altro aspetto del femminino, quello legato alla terra.

Il punto di maggior interesse, tuttavia, è il Pozzo iniziatico, con l’iconica scalinata che scende sottoterra. Profondo 27 metri, il pozzo è una torre che invece di innalzarsi nel cielo scende nel profondo, verso un luogo che evoca iniziazioni misteriche e collegamento definitivo tra il mondo terreno e quello spirituale, ultraterreno. La scalinata stessa è intermezzata da nove piani, come i gironi nell’inferno di Dante, fino al pavimento sul fondo, dove incastonata nel pavimento c’è una stella dei venti di marmo i cui 4 bracci principali si allineano ai punti cardinali. Da qui si accede a una serie di cunicoli sotterranei, per poi tornare in superficie attraverso il cosidetto Pozzo Incompleto. È la morte scendendo e la rinascita risalendo attraverso il secondo pozzo.

Carvalho Monteiro vivrà con la moglie nella Quinta fino alla morte, avvenuta nel 1920. Ora riposa nel cimitero di Prazeres, a Lisbona. Il mausoleo in cui riposa venne progettato da Manini, che si premurò di far sì che la porta d’ingresso possa essere aperta con la stessa chiave che apre la Quinta de Regaleira.

Testo e foto di Ankoku Na

Lo! Cintra’s glorious Eden intervenes

In variegated maze of mount and glen.

Ah me! What hand can pencil guide, or pen,

To follow half on which the eye dilates

Through views more dazzling unto mortal ken

Than those whereof such things the bard relates

Who to the awe-struck world unlocked Elysium’s gates?

Lord Byron, Childe Harold’s pilgrimage